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Amministrare un possedimento

Società e Politica > Ottenere e governare un possedimento

Il Signore ha diritto di imporre le tasse, stabilire le leggi e, in pratica, imporre la propria volontà sulla vita dei contadini. Di solito il compito di amministrare i suoi interessi viene demandato a responsabili di fiducia e il suo intervento diretto è piuttosto raro. La stabilità di un possedimento dovrebbe essere uno degli obbiettivi primari per ogni buon Signore.

In caso di necessità vengono organizzate delle Corti per dirimere le questioni legali e altri importanti avvenimenti. Per esempio la Corte di Benvenuto si occupa di organizzare le manifestazioni di saluto durante le visite ufficiali di altri Signori. Tenete conto che il non porgere i dovuti omaggi all'ospite illustre è considerato uno dei maggiori atti di offesa possibili.

L'amministrazione del possedimento viene spesso lasciata al Siniscalco in rappresentanza del Governante. In tempo di guerra, il Siniscalco si mette a disposizione del Castellano o di un altro comandante militare designato dal Governante. Esiste, infine il Consiglio di Stato, formato da vari consiglieri, ognuno con uno specifico ramo di competenze ed autorità.

Le entrate del possedimento


Le principali fonti di entrate del Governante sono tre: entrate ordinarie, imposte sulle risorse e tasse.
Quando si ottiene un possedimento già esistente, le entrate affluiscono sin dal primo momento. Se invece si fonda un nuovo possedimento, cominciano ad affluire solo al secondo mese. I Governanti che controllano più di un possedimento, godono di una ulteriore entrata denominata Tassa sul Sale pagata dai Governanti inferiori, che hanno prestato il giuramento di fedeltà. Ogni Governante deve infatti riservare il 20% delle entrate al suo Signore (cioè al Governante che lo precede nella scala gerarchica).

Entrate ordinarie: sono costituite dai servizi resi dai contadini (di valore quantificabile in 10 MO al mese per famiglia). Non si tratta di denaro ma di servizi e materiali che possono servire per varie cose (per pagare le tasse al Signore, per le feste e per i nobili in visita). I contadini lavorano le terre del Governante, allevano animali, custodiscono le strade, riparano le costruzioni e così via. Con questo meccanismo di gioco si vogliono riprodurre, ovviamente in modo semplificato, molti aspetti della vita medievale.

Tasse: ogni famiglia contadina paga 1 MO al mese in contanti. L'esatto ammontare delle tasse viene stabilito dal Governante, ma una imposizione più gravosa o più lieve può provocare vari problemi (vedi Indice di Consenso).

Imposte sulle risorse: variano a seconda del tipo di risorsa.
Minerale 3 MO per famiglia contadina
Animale 2 MO per famiglia contadina
Vegetale 1 MO per famiglia contadina

Il giocatore deve annotare i dati relativi alla localizzazione, all'estensione e alla popolazione del possedimento, al numero e tipo di risorsa, ai tre tipi di entrate e all'entrata complessiva Ogni entrata confluisce nel tesoro del possedimento. Il "tesoro" è composto di denaro liquido, merci, ecc. Per quanto concerne le merci, si presume che vengano vendute appena possibile, utilizzando le rotte di commercio. Il tesoro viene impiegato per pagare le truppe, le nuove costruzioni ed altre cose. Durante ogni singolo mese, solo parte del tesoro (il 20% circa per un Duca, il 10% per un Barone e il 5% per un Signore Terriero) può essere considerato denaro liquido. Se vuole, il PG può aggiungere altro denaro al tesoro, proveniente da avventure o da altre fonti.
Il giocatore deve sempre tenere accurata registrazione dei seguenti particolari:

- Dimensioni del possedimento e tipo di esagono (per ogni esagono)
- Popolazione attuale
- Numero e tipo di risorse
- Tesoro attuale (sia liquido che totale).



Le spese del possedimeno


Il costo complessivo per il mantenimento della roccaforte si presume già pagato al momento delle entrate. Non c'è quindi bisogno di pagamento extra. Altre cose, invece, devono essere pagate. Le spese del possedimento vengono sottratte dal tesoro al termine di ogni mese.

In primo luogo se il possedimento fa parte di un dominio più grande, ogni mese occorre versare il 20% di tutte le entrate nelle casse del Signore. Tali pagamenti sono, di solito, effettuati sotto forma di merci e di truppe. In secondo luogo, il 10% di tutte le entrate (la decima) deve essere versato alla Chiesa locale. Tale pagamento non è obbligatorio, ma è "consigliabile". Se, infatti, la decima non viene pagata, la Chiesa impedisce ai chierici di prestare i loro servizi (comprese le cure magiche) all'interno del possedimento. Se viene pagata una percentuale più bassa, vengono rifiutati alcuni servizi. La Chiesa ha davvero poca pazienza!

Tra le altre spese ricordiamo in via semplificata: il mantenimento di consiglieri ed altri ufficiali, l'intrattenimento dei visitatori, le feste e le solennità, l'esercito, i tornei.

I visitatori
I Governanti che si recano a far visita ad un possedimento si aspettano di essere trattati con ogni riguardo. Ciò può risultare abbastanza dispendioso, specie se si tratta di nobili.
Per i Principi, il costo dipende dal titolo nobiliare accessorio al quale vanno aggiunte 100 MO. Per esempio, per il Principe X, conte di Y si spendono 400 MO.
I costi riportati in tabella si riferiscono ad un solo giorno di visita.
Quando i nobili in visita sono più di uno, si calcolano i costi relativi al più alto grado aggiungendo 50 MO per ogni nobile che lo accompagna.
Il costo è comprensivo di un banchetto al giorno, ma non tiene conto dei doni offerti all'ospite (pratica piuttosto frequente).
I contadini e gli altri sudditi del possedimento sono fedeli solo al loro diretto Governante, tuttavia obbediscono anche ai nobili in visita, se gli ordini che ricevono non sono in contrasto con leggi e direttive del Governante locale.

Le festività
Le festività possono essere dichiarate dai Governanti o dalla Chiesa e si estendono a tutto il possedimento; per esempio quelle dichiarate dal Re si estendono a tutto il Regno. Le spese per le festività vengono dedotte dalla percentuale di entrata dovuta a chi le ha dichiarate (dalla decima ecclesiale, dal 20% dovuto al concedente ecc.). Se vengono dichiarate da un Conte o da un nobile di rango inferiore, costano 1 MO per contadino (5 per famiglia). Quelle dichiarate da un Duca o da un nobile di rango più elevato costano il doppio.
La Chiesa, di solito, dichiara due festività all'anno, il Re ne dichiara solo una.

L'esercito
Una delle leggi della società medioevale, forse la più importante, impone di "aiutare il proprio Signore". Le infrazioni a tale regola comportano le perdite dell'onore, della fedeltà, dell'aiuto, del possedimento e della vita stessa.
Ogni dominio di dimensioni maggiori pretende dalle regioni sottoposte un aiuto militare, sotto forma di truppe, equipaggiate a spese di queste ultime, spese che debbono essere interamente a carco del possedimento
Se scoppia la guerra il Governante superiore emana un "Richiamo alle Armi", in tal caso tutti i Governanti inferiori devono inviare contingenti di truppe ancora più consistenti e possibilmente guidati da loro stessi. Sempre in tempo di guerra, inoltre, viene mobilitato un "esercito del popolo" (classe della truppa: scarsa) per la difesa territoriale. Normalmente di esso fa parte il 10% della popolazione contadina. Tale percentuale, in caso di necessità, può essere raddoppiata, ma la classe della truppa diventa, allora "non addestrata". Il solo costo dell'esercizio del popolo è la corrispondente diminuzione di entrate (di tutti e tre i tipi). Per esempio: se è stato mobilitato il 20% della popolazione contadina, per il mese in cui tale percentuale è sotto le armi, le entrate sono l'80% del normale.


Titolo Costo
Barone 100
Visconte 150
Conte 300
Marchese 400
Duca 600
Arciduca 700
Principe vedi testo
Re 1000
Imperatore 1500

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