Regno del Norwold


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Il Clan del Piccolo Popolo e la Sesta Contea

Possedimenti > Territori Indipendenti

Sulla mappa dei giocatori, le lettere «H» stanno ad indicare la presenza della sede di un Clan, più precisamente, nel nostro caso, di un Clan di halfling.
Ognuna delle sette comunità è diversa dalle altre ed ha i suoi capi ed il suo Crogiolo della Fiamma Nera. La vicinanza ha tuttavia favorito il sorgere di stretti e duraturi legami reciproci. La roccaforte di Leeha è il luogo di riunione dei Clan e sorge nei pressi del fiume Orso Bianco. Gli halfling hanno scavato caverne enormi e nulungo le rive del fiume e Leeha è quindi in grado di ospitare i membri di tutti i Clan, che possono qui trovare rifugio, con un tetto sulla testa ed un buon fuoco per scaldarsi i piedi.
Ognuno dei Clan conta da 2.500 a 3.000 halle sette comunità sono composte, in tutda 20.000 individui e, in tempi di crisi, possomettere in campo una forza di 4.500 compoIl piccolo popolo non è certo propenso a ficcare il naso nelle contese politiche e militari altrui, ma non esita a mobilitarsi ed a combatcontro le incursioni di mostri o di altri estraindesiderati.
Gli halfling controllano il traffico fluviale sul fiume Orso Bianco che scorre tra le loro roccaed esigono una tassa di 1-10 MO da ogni imbarcazione che passa, a seconda delle dimendel vascello.
Leeha ha numerose locande, alcune delle quali grandi a sufficienza per ospitare degli uomini. Queste locande, senza eccezione, sono tra le miin assoluto ed offrono del buon cibo calunito alla classica ospitalità degli halfling.
Questa razza è altresì presente nella resto del Regno, ove coloni provenienti dal mondo di Mystara hanno deciso di stabilirvi per colonizzare nuovi territori.
La regione corrispondente alla foce del Fiume Orso Bianco ospitava uno dei maggiori insediamenti antaliani al tempo di quell’antica civiltà. I feroci guerrieri di questo clan si addentravano nel Norwold navigando i grandi fiumi e laghi collegati all’Orso Bianco, e solcavano la Grande Baia con le loro imbarcazioni, guerreggiando coi loro vicini. Il passaggio della Grande Orda di Re Loark (1722-1711 PI) sconvolse questa civiltà e causò la completa distruzione dell’insediamento antaliano situato alla foce dell’Orso Bianco. Gli Antaliani regredirono alla barbarie, trovando rifugio nelle terre selvagge e divenendo un popolo semi-nomade, antenato dei moderni Norseni.
Per secoli la regione restò negletta ed in preda al caos, con bande di umanoidi ed umani, giganti e draghi che si scontravano per la sopravvivenza. Attorno al 1000 PI, esploratori nithiani scoprirono nel Norwold il prodigioso Arco di Fuoco, contenente un passaggio permanente verso il Piano del Fuoco. Il loro grande faraone Tokoramses V decise di condurre una spedizione nel Norwold per fondare una colonia nei pressi dell’Arco di Fuoco e stabilire un contatto con i suoi abitanti. Vari insediamenti nithiani vennero installati sull’Isola dei Trichechi, sulla Punta dei
Governante
Predoni, nelle isole di Nordenhafen e Bergholm, nella penisola di Thyatia ed anche alla foce del Fiume Orso Bianco. Lo stesso faraone Tokoramses V si recò in pellegrinaggio in questi luoghi settentrionali, per contemplare il meraviglioso fenomeno dell’Arco di Fuoco (970 PI).
Necessitando di manodopera in queste colonie del nord, ma non trovando Nithiani in numero sufficiente che si volessero stabilire colà volontariamente, i faraoni nithiani cominciarono ad importare schiavi nelle colonie norwoldesi, alla stregua di quanto facevano nelle Terre del Nord. Come colà, l’importazione di schiavi halfling acquistati dagli orchi che dominavano la Terra Profonda (le attuali Cinque Contee) fu prevalente, dal momento che questi piccoli umanoidi venivano ritenuti buoni lavoratori, docili e facili da controllare. La maggior concentrazione di schiavi halfling venne deportata nella principale di queste colonie, quella situata sulla foce del Fiume Orso Bianco.
Il declino dell’Impero Nithiano segnò tuttavia gradualmente anche il destino delle sue colonie norwoldesi; le menti dei suoi governanti sedotte dai sogni di potere insinuati da Thanatos e Ranivorus, essi si impegnarono in inutili guerre con le popolazioni umanoidi ed umane indigene, impoverendo i loro domini e causando dolore alla popolazione. Alcuni insediamenti vennero annientati nel corso di rivolte servili causate dalla spossatezza della popolazione, altri perirono sotto i contrattacchi delle tribù umane ed umanoidi che i Nithiani stessi avevano aizzato. Al termine di questo periodo, tutte le colonie nithiane nel Norwold erano ormai scomparse o ridotte in miseria ed anche quelle che a stento riuscirono a sopravvivere persero ogni contatto con la madrepatria, ormai in preda alle guerre intestine. Nel corso dei decenni, la piccola parte di popolazione nithiana stanziata nel Norwold venne gradualmente assorbita dalle popolazioni locali e di fatto scomparve.
La popolazione di schiavi halfling costituì piccole comunità e villaggi in cui trovare rifugio, nei pressi delle ex colonie nithiane. Molti di questi villaggi vennero in seguito attaccati e distrutti dai barbari umani od umanoidi, i loro abitanti si dispersero per il Norwold orientale. Gli halfling che avevano servito i Nithiani nella colonia alla foce del Fiume Orso Bianco riuscirono a resistere alle privazioni, al clima ed agli attacchi delle popolazioni circostanti, forse grazie al loro numero superiore. Essi si asserragliarono in questo territorio e nelle sue foreste, vivendo di stenti ma riuscendo a sopravvivere.
Per questi derelitti halfling doveva giungere presto il momento della salvezza. Nelle Terre del Nord, la locale popolazione di ex schiavi halfling, alla caduta del dominio nithiano si era trovata stretta fra gli gnomi, suoi alleati, gli umani indigeni, gli gnoll ed i giganti. Quando i coboldi invasero le caverne degli gnomi nei Monti Hardanger e ne iniziarono lo sterminio (490 PI), gli halfling restarono soli e sembravano destinati a perire. Tuttavia gli Alti Eroi inviarono loro un messaggio di speranza sotto forma dell’eroe Usamigaras, che portò da loro la Fiamma Nera e rivelò loro la secondo la quale essi erano destinati a recarsi nella patria perduta degli Antaliani, nel profondo nord, per aiutare un clan di halfling sull’orlo della distruzione e fondare con esso una nuova patria.
Fu così che nel 350 PI, fra mille battaglie per aprirsi la via verso il Norwold, gli halfling abbandonarono in massa il Soderfjord e, attraversando il Vestland, il Nordurland e tutto il Norwold orientale giunsero alla Grande Baia e, di lì alla foce del Fiume Orso Bianco. Questo epico viaggio sotto la guida di Usamigaras fu costellato di innumerevoli avventure ed ancora oggi costituisce il racconto principale dell’epica leehana. Arrivati nel luogo indicato dalla profezia degli Alti Eroi, gli halfling incontrarono i loro simili e si unirono a loro nella lotta contro le tribù umanoidi ed i giganti, riuscendo infine vittoriosi. Assieme, essi fondarono nuovi clan misti e la roccaforte di Leeha come mercato e centro di riunione comune dei clan.
Nei secoli seguenti la Contea di Leeha si dotò di un governo unitario sotto forma di uno sceriffo e del Consiglio dei Capoclan. Il piccolo paese crebbe: vennero disboscati tratti di foresta per far posto agli amati campi degli halfling; vennero costruiti villaggi e porti, e scavate piste per collegarli; vennero stabiliti contatti con le tribù norsene e vatski, con le quali gli halfling stabilirono un saltuario commercio sfruttando le vie fluviali e lacustri. Durante tutti questi anni gli halfling sono rimasti in buoni rapporti con gli umani ed hanno sempre fronteggiato con successo gli attacchi dei barbari, degli umanoidi o dei giganti. Essi hanno anche allacciato relazioni con alcune Case nei Boschi elfiche della Foresta di Lothbarth, ma non si sono mai immischiati nelle vicende degli imperi umani (come il tentativo di Alinor), che li hanno toccati solo marginalmente. Soltanto quando si è trattato di opporsi al dominio della Regina-Strega Akra (IV sec. DI) ed alla sua erede Frota (IX sec. DI), gli halfling di Leeha hanno imbracciato le armi a fianco dei loro vicini umani, per scongiurare la minaccia di quella malefica tirannia e recentemente nella guerra dei due imperi hanno sostenuto Re Yarrvik contro l’invasore Alphatiano.
Oggigiorno, gli halfling di Leeha mantengono buoni rapporti con Re Ikkyu ed il suo Regno del Norwold, dal quale sono però indipendenti. Il rafforzamento della presenza e del controllo degli umani su certe zone del Norwold centrale e settentrionale ha permesso agli halfling di beneficiare fortemente della loro posizione, imponendo dazi su tutte le imbarcazioni che attraversano il Fiume Orso Bianco.

Distribuzione della popolazione
La sesta contea, chiamata così a ricordare il senso di continuità con le cinque conteee, patria degli halfling nel mondo conosciuto, è un sorta di federazione fra sette clan di halfling, che riconoscono una comune origine, comuni tradizioni ed un governo unitario. Il paese è governato dallo sceriffo, eletto a vita fra i più valorosi guerrieri dei clan, e coadiuvato dal Consiglio dei Capoclan, un’assemblea a cui prendono parte i capoclan e vari altri personaggi di rilievo della società halfling. Lo sceriffo è il capo delle forze armate, che vengono convocate soltanto quando i movimenti delle tribù umanoidi, umane o giganti ostili richiedono la difesa del paese.
Le terre di Leeha sono quasi integralmente pianeggiante. La parte occidentale e settentrionale del paese, che confina con la Foresta di Lothbarth, è coperta a tratti da boschi e foreste, mentre il sud-est è terra di pascoli e campi coltivati. La densità media del paese è relativamente bassa (3 ab./kmq), dal momento che i clan abitano territori piuttosto ampi e lo stile di vita halfling impedisce la concentrazione di molte persone in piccoli territori. Molte aree della contea, soprattutto in prossimità dei selvaggi Colli Catberg, sono disabitate e considerate pericolose dai viandanti.

Centri urbani
Comunità note: Fort Divotfoot* (900), Goodfield* (900), Grassy Knoll* (700), Highticket* (700), Leeha (1.200 ab.), Merrybrook* (800), Nimbleville* (800), Port Hinly* (700).
La popolazione urbana della sesta contea è costituita dagli abitanti di Leeha stessa, roccaforte e luogo d’incontro dei clan (2,1%). Il resto dei centri dei singoli clan ha le dimensioni di grossi villaggi, mentre le singole famiglie abitano borgate e fattorie sparse in tutto il territorio. Gli halfling vivono in Leeha da quasi mille e cinquecento anni e sono gli abitanti principali della contea (56.300 ab.). Benché ognuno dei sette grandi clan abbia proprie particolarità, un proprio governo e curi i suoi affari in modo diverso dagli altri, essi si sentono tutti parte di una medesima storia e di un medesimo paese, e collaborano gli uni con gli altri affinché gli halfling possano continuare a prosperare ed a difendersi dai loro nemici. Un piccolo numero di immigrati umani (100 ab.), provenienti perlopiù da Thyatia, risiede nella roccaforte di Leeha, dove pratica il commercio; solitamente si tratta di rivenditori, agenti o mercanti che si trovano nella cittadina a tempo determinato per curare i loro affari, e che risiedono in alcune delle locande “a misura d’uomo” della comunità.


Governante
Estensione esagoni
kmq 18.834
Popolazione 56.400 ab.
(99,8% halfling, 0,2% umani)
Densità: 3 ab./Kmq
Risorse
Esercito
Marina
Indice di
Consenso
Principali città
e centri abitati
Fort Divotfoot, Goodfield, Grassy
Knoll, Highticket, Leeha,
Merrybrook, Nimbleville, Port
Hinly.
Festività

Curiosità

Divinità di Leeha

Coberham: Halfling, magia, fiamma nera, misteri, conoscenza
Madre Natura (Djaea): Equilibrio naturale, rispetto della vita e dell’ambiente, sopravvivenza delle razze viventi, druidismo



Gli hin che fondarono le comunità di Leeha proveni-vano dall’Impero di Nithia, a cui erano stati venduti dagli orchi che governavano su Shaerdon durante l’età imperiale nithiana. Alla caduta di Nithia, questi schiavi vivevano nelle terre soderfjordesi, e decisero di emigrare ver-so nord in cerca della perduta terra natale degli antaliani di cui narravano le leggende degli umani loro compagni di sventura. Arrivarono così nella Grande Baia e fondarono la roccaforte di Leeha, vivendo reclusi dal resto del mondo per molti secoli. Fu solo nel III secolo DI che una spedizione di halfling proveniente dalle Cinque Contee e guidata da un Maestro che era stato spinto verso quei lidi lontani dall’immortale Coberham, potè finalmente riabbracciare i fratelli dispersi, e donare loro la sacra reliquia che li avrebbe protetti in futuro.
Gli halfling di Leeha venerano tutti Coberham come supremo custode della Fiamma Nera, la reliquia halfling più importante, e Brindorhin.
Esiste un culto druidico di Madre Natura sviluppato dagli hin dal momento della fondazione di Leeha, che coesiste pacificamente col culto di Coberham e a cui gli halfling si sono affidati prima della comparsa della Fiamma Nera. Alcuni druidi halfling si occupano di tutto ciò che occorre alle comunità, preoccupandosi di rispetta-re l’ambiente circostante e non sprecare le poche e preziose risorse di cui dispongono le sette comunità halfling raccolte intorno alla roccaforte di Leeha.


Il sito del regno del Norwold giocato e reinventato dai Cavalieri del Norwold | eloradana@norwold.net

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